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dj nikkei

Monday, December 13, 2004

OPEN SOURCE: Opportunità e minacce per le majors discografiche

Vi pubblico di seguito un'analisi di mercato che ho effettuato nell'ambito del master che sto frequentando...

Tutto cambia veloce, nella musica e altrove. Le innovazioni degli ultimi cinque anni hanno incrinato un modello di business (produrre un cd, promuoverlo, venderlo, etc.) eliminando progressivamente l'industria discografica ufficiale. Fine del gioco.
Fine del tempo in cui la discografia governa e determina il mercato della musica, i ritmi e le scelte intorno a cui artisti e produttori regolano la propria attività.
Fine delle charts, dei dischi come unità di misura del successo di un artista.
Fine dell'epoca in cui radio e televisione determinano il successo dell’opera o del performer.
Fine della musica come prodotto semplicemente da ascoltare: sempre più, d'ora in avanti, la musica sarà integrata a contenuti grafici, video, interattivi (on-line e off-line) e live performances.
Fine dell'individualità dell'autore. Tanto più l'opera diventa multimediale, sempre più l'autore è collettivo, né ha più senso la distinzione tra autore, interprete, produttore ed editore.
Ma ogni stop è solo un altro start; da oggi noi siamo liberi e, grazie alla tecnologia, veloci e potenti .
La musica attuale, sin dalle prime fasi della produzione, ha molti elementi in comune con la programmazione software object oriented, da oltre 15 anni l’utilizzo di librerie di campioni audio è pratica comune quanto la diffusione di diverse versioni dei brani per i diversi segmenti di pubblico. Tutti i brani audio sono confezionati a partire da un “codice sorgente” (i file multitraccia con cui operano tutti i più diffusi sequencers) modificabile in fase di remix.
Nel corso degli ultimi 10 anni, grazie ai costi decrescenti delle tecnologie digitali, al protocollo MIDI e al fenomeno “computer music”, si è verificata una enorme diffusione degli home-studios, del campionamento e della dj-culture. Questi fattori, uniti alla forte permeabilità dei media digitali, hanno dato luogo ad una nuova forma di fruizione dei contenuti di tipo multilaterale; il classico broadcasting monolitico delle majors in quanto “copyright owners” è stato affiancato dal multicast di una miriade di remixers, bedroom djs, appassionati, etc . Essi reinterpretano il mainstream in funzione dei dettami della propria sottocultura di riferimento, riposizionando di volta in volta il prodotto “standard”, aumentandone la differenziazione e raccogliendo i favori di inesplorate nicchie di mercato. L’adozione di politiche di tipo “copyleft” nell’ambito della release di contenuti audio può essere propedeutica alla diffusione e promozione dell'artista.
Le tecnologie di encoding e download hanno cambiato i parametri di funzionamento del modello di business, escludendo le majors dal controllo del canale distributivo. I tradizionali sistemi di pricing utilizzati dai competitors non sono più compatibili con le mutate condizioni della domanda; il premium price finora incamerato tramite la vendita dei supporti fisici non viene più valorizzato dal cliente finale (conservano il proprio valore le nicchie di mercato che esulano dal mainstream).
Analizzando il mercato dal lato dell’offerta ci si rende subito conto che le majors offrono un quantitativo limitato di musica a prezzi elevati e con elevate restrizioni, mentre milioni di persone del circuito P2P dispongono di una fornitura illimitata di qualsiasi take audio presente sul mercato.
La musica “recordered” è diventata una commodity, tutti i big players non dispongono più di un vantaggio competitivo difendibile dal lato della distribuzione, tuttavia le majors non hanno saputo comprendere e tradurre sulla catena del valore la natura complementare di due degli elementi fondanti del music business: media distribution e live performance.
L’aumento della diffusione di un prodotto incrementa le vendite del prodotto ad esso complementare. La diffusione a costo zero di musica tra le communities, da un lato ha compresso i fatturati del music business, dall’altro ha dilatato la domanda di eventi live (festivals, performances, concerti,…) i quali rappresentano un vantaggio competitivo difendibile.
È chiaro quindi che il valore si è spostato lungo la filiera e che le majors hanno tutto l’interesse a trasferire il proprio core business dalla produzione/distribuzione alla gestione delle performances dei propri artisti, il successo commerciale di un progetto discografico non sarà più misurabile in termini di “copie vendute” quanto in termini di valore delle risorse generate dagli eventi ad essa associati. La diffusione delle tracce audio come commodity (attività di supporto) spinge la domanda dell’evento live (attività a valore).
Il download illegale e la masterizzazione domestica vengono penalizzati in modo molto duro nella convinzione di difendere l'industria, utilizzando politiche sanzionatorie per cercare di arginare il fenomeno, tuttavia le grandi case discografiche continuano a veder restringere i propri fatturati .
La musica è sempre più vissuta dalla maggioranza dei consumatori come un bene pubblico, da scambiare e sfruttare senza restrizioni.

Conclusioni

La tecnologia ha distrutto le barriere all’ingresso del mercato discografico, diminuendo il peso dei costi di distribuzione, ma facilitando la promozione degli artisti. Le rendite oligopolistiche di cui hanno beneficiato finora i big players si stanno riducendo in relazione al superamento delle inefficienze di un modello di business ormai esausto. Per il futuro non sarà realisticamente possibile mantenere l’attuale livello di redditività sulla vendita di musica. L’ipotesi di distribuire le tracce secondo licenza GPL risulta più in linea con le attuali tendenze del mercato in cui il cliente è spesso sia consumer che producer (anche solo a livello amatoriale) di contenuti audio . La domanda di eventi live, essendo correlata alla popolarità degli artisti, potrebbe risentire positivamente in seguito all’adozione di strategie di tipo open source sulle tracce audio.

dj nikkei; Almaweb MTI Master Class 2005



Posted by nikkei |


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