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dj nikkei

Thursday, December 30, 2004

Definition of Acid House

The style of dance that exploded American house music around the world, Acid House first appeared in the mid-'80s in the work of Chicago producers like DJ Pierre, Adonis, Farley Jackmaster Funk, and Phuture (the latter of whom coined the term in their classic single, "Acid Trax"). Mixing elements of the house music that was already up and running in Chicago (as well as New York) with the squelchy sounds and deep bassline of the Roland TB-303 synthesizer, acid house was strictly a Chicago phenomenon until stacks of singles began to cross the Atlantic, arriving in the hands of eager young Brits. The sound jelled in small warehouse parties held in London in 1986-87, and then went overground during 1988's infamous Summer of Love, when thousands of clubgoers traveled to the hinterlands for the massive events later known as raves. Acid house hit the British pop charts quite quickly, with M/A/R/R/S, S'Express, and Technotronic landing huge hits before the dawn of the '90s. By that time, the acid house phenomenon had largely passed in England and was replaced by rave music. New-school U.S. producers from Cajmere to Armand Van Helden to Felix Da Housecat kept the sound alive and well during the '90s.


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Definition of Techno

Techno had its roots in the electronic house music made in Detroit in the mid-'80s. Where house still had explicit connection to disco even when it was entirely mechanical, techno was strictly electronic music, designed for a small, specific audience. The first techno producers and DJs — Kevin Saunderson, Juan Atkins, and Derrick May, among others — emphasized the electronic, synthesized beats of electro-funk artists like Afrika Bambaataa and synth-rock units like Kraftwerk. In the United States, techno was strictly an underground phenomenon, but in England, it broke into the mainstream in the late '80s. In the early '90s, techno began to fragment into a number of subgenres, including hardcore, ambient, and jungle. In hardcore techno, the beats-per-minute on each record were sped up to ridiculous, undanceable levels — it was designed to alienate a broad audience. Ambient took the opposite direction, slowing the beats down and relying on watery electronic textures — it was used as come-down music, when ravers and club-goers needed a break from acid house and hardcore techno. Jungle was nearly as aggressive as hardcore, combining driving techno beats with breakbeats and dancehall reggae — essentially. All subgenres of techno were initially designed to be played in clubs, where they would be mixed by DJs. Consequently, most of the music was available on 12-inch singles or various-artists compilations, where the songs could run for a long time, providing the DJ with a lot of material to mix into his set. In the mid-'90s, a new breed of techno artists — most notably ambient acts like the Orb and Aphex Twin, but also harder-edged artists like the Prodigy and Goldie — began constructing albums that didn't consist of raw beats intended for mixing. Not surprisingly, these artists — particularly the Prodigy — became the first recognizable stars in techno.


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Wednesday, December 29, 2004

Sulla Luna...

Sulla Luna...


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Tuesday, December 21, 2004

United Colors Of Almaweb

United Colors Of Almaweb

La Bolgia suprema continua...


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Monday, December 20, 2004

Master X-Mas... Bolgia spregiudicata

Serata davvero memorabile...

Non si fanno commenti, ma entra di diritto ai primi posti nel ranking delle mie serate più in bolgia!!!

Respect e 1000 grazie a tutti i protagonisti... e alle protagoniste.


Bolgia

Bolgia 2

Bolgia


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Thursday, December 16, 2004

Diussi wrote: Ode a Nikkei

Al mio caro e dolce DJ
un bel messaggino lesciare vorrei
per fargli sapere che da quando l'ho incontrato
il mio mondo appare allegro e colorato
anche se a momenti mi lascia un pò confusa
quando non fa altro che parlare di balusa!!!

La tua dolce e cara Diussi


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Prova finale di Technology Innovation Managment

Case Study: e-bay
Deadly Viper Assassination Squad: Laura, Enri, Diussi, Fra, Mauro
Official Food Supplier: Diussi "Tha Pizzikagnolo"
Bolgia Level: 80%
Result's Projections: Quite Good



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Monday, December 13, 2004

OPEN SOURCE: Opportunità e minacce per le majors discografiche

Vi pubblico di seguito un'analisi di mercato che ho effettuato nell'ambito del master che sto frequentando...

Tutto cambia veloce, nella musica e altrove. Le innovazioni degli ultimi cinque anni hanno incrinato un modello di business (produrre un cd, promuoverlo, venderlo, etc.) eliminando progressivamente l'industria discografica ufficiale. Fine del gioco.
Fine del tempo in cui la discografia governa e determina il mercato della musica, i ritmi e le scelte intorno a cui artisti e produttori regolano la propria attività.
Fine delle charts, dei dischi come unità di misura del successo di un artista.
Fine dell'epoca in cui radio e televisione determinano il successo dell’opera o del performer.
Fine della musica come prodotto semplicemente da ascoltare: sempre più, d'ora in avanti, la musica sarà integrata a contenuti grafici, video, interattivi (on-line e off-line) e live performances.
Fine dell'individualità dell'autore. Tanto più l'opera diventa multimediale, sempre più l'autore è collettivo, né ha più senso la distinzione tra autore, interprete, produttore ed editore.
Ma ogni stop è solo un altro start; da oggi noi siamo liberi e, grazie alla tecnologia, veloci e potenti .
La musica attuale, sin dalle prime fasi della produzione, ha molti elementi in comune con la programmazione software object oriented, da oltre 15 anni l’utilizzo di librerie di campioni audio è pratica comune quanto la diffusione di diverse versioni dei brani per i diversi segmenti di pubblico. Tutti i brani audio sono confezionati a partire da un “codice sorgente” (i file multitraccia con cui operano tutti i più diffusi sequencers) modificabile in fase di remix.
Nel corso degli ultimi 10 anni, grazie ai costi decrescenti delle tecnologie digitali, al protocollo MIDI e al fenomeno “computer music”, si è verificata una enorme diffusione degli home-studios, del campionamento e della dj-culture. Questi fattori, uniti alla forte permeabilità dei media digitali, hanno dato luogo ad una nuova forma di fruizione dei contenuti di tipo multilaterale; il classico broadcasting monolitico delle majors in quanto “copyright owners” è stato affiancato dal multicast di una miriade di remixers, bedroom djs, appassionati, etc . Essi reinterpretano il mainstream in funzione dei dettami della propria sottocultura di riferimento, riposizionando di volta in volta il prodotto “standard”, aumentandone la differenziazione e raccogliendo i favori di inesplorate nicchie di mercato. L’adozione di politiche di tipo “copyleft” nell’ambito della release di contenuti audio può essere propedeutica alla diffusione e promozione dell'artista.
Le tecnologie di encoding e download hanno cambiato i parametri di funzionamento del modello di business, escludendo le majors dal controllo del canale distributivo. I tradizionali sistemi di pricing utilizzati dai competitors non sono più compatibili con le mutate condizioni della domanda; il premium price finora incamerato tramite la vendita dei supporti fisici non viene più valorizzato dal cliente finale (conservano il proprio valore le nicchie di mercato che esulano dal mainstream).
Analizzando il mercato dal lato dell’offerta ci si rende subito conto che le majors offrono un quantitativo limitato di musica a prezzi elevati e con elevate restrizioni, mentre milioni di persone del circuito P2P dispongono di una fornitura illimitata di qualsiasi take audio presente sul mercato.
La musica “recordered” è diventata una commodity, tutti i big players non dispongono più di un vantaggio competitivo difendibile dal lato della distribuzione, tuttavia le majors non hanno saputo comprendere e tradurre sulla catena del valore la natura complementare di due degli elementi fondanti del music business: media distribution e live performance.
L’aumento della diffusione di un prodotto incrementa le vendite del prodotto ad esso complementare. La diffusione a costo zero di musica tra le communities, da un lato ha compresso i fatturati del music business, dall’altro ha dilatato la domanda di eventi live (festivals, performances, concerti,…) i quali rappresentano un vantaggio competitivo difendibile.
È chiaro quindi che il valore si è spostato lungo la filiera e che le majors hanno tutto l’interesse a trasferire il proprio core business dalla produzione/distribuzione alla gestione delle performances dei propri artisti, il successo commerciale di un progetto discografico non sarà più misurabile in termini di “copie vendute” quanto in termini di valore delle risorse generate dagli eventi ad essa associati. La diffusione delle tracce audio come commodity (attività di supporto) spinge la domanda dell’evento live (attività a valore).
Il download illegale e la masterizzazione domestica vengono penalizzati in modo molto duro nella convinzione di difendere l'industria, utilizzando politiche sanzionatorie per cercare di arginare il fenomeno, tuttavia le grandi case discografiche continuano a veder restringere i propri fatturati .
La musica è sempre più vissuta dalla maggioranza dei consumatori come un bene pubblico, da scambiare e sfruttare senza restrizioni.

Conclusioni

La tecnologia ha distrutto le barriere all’ingresso del mercato discografico, diminuendo il peso dei costi di distribuzione, ma facilitando la promozione degli artisti. Le rendite oligopolistiche di cui hanno beneficiato finora i big players si stanno riducendo in relazione al superamento delle inefficienze di un modello di business ormai esausto. Per il futuro non sarà realisticamente possibile mantenere l’attuale livello di redditività sulla vendita di musica. L’ipotesi di distribuire le tracce secondo licenza GPL risulta più in linea con le attuali tendenze del mercato in cui il cliente è spesso sia consumer che producer (anche solo a livello amatoriale) di contenuti audio . La domanda di eventi live, essendo correlata alla popolarità degli artisti, potrebbe risentire positivamente in seguito all’adozione di strategie di tipo open source sulle tracce audio.

dj nikkei; Almaweb MTI Master Class 2005



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Lentamente...

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia inse stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda


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On-line with tha blog!!!

From now till the end all my dj mixes will be avaliable for downloading.

Enjoy!!!


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